presidio al Tribunale 17/04

Il 3 aprile 2011, si svolge sotto il Centro di Identificazione ed Espulsione di Modena un presidio di antirazzisti per salutare gli internati, i quali  ci rispondono salendo sul tetto del lager. Subito dopo il presidio, la sbirraglia sequestra tutto il materiale utilizzato: megafono ed impianto audio, indispensabili per comunicare con gli internati e conoscere le reali condizioni della loro infame reclusione.
A distanza di più di un anno il giudice ha condannato 4 compagni, tramite decreto penale di condanna, a circa 2500 euro d’ammenda a testa.
Abbiamo deciso di rifiutare di pagare e di affrontare un processo in cui saremo imputati per il reato di violazione delle prescrizionI emesse da Questore.

IN OCCASIONE DI QUESTA UDIENZA SARA’ EMESSA LA PRIMA SENTENZA DI CONDANNA O ASSOLUZIONE NEI CONFRONTI DEI COMPAGNI INDAGATI.

ORGANIZZIAMO UN PRESIDIO,
il prossimo 17 aprile dalle ore 11.30,
DAVANTI AL TRIBUNALE DI MODENA  IN CORSO CANALGRANDE.

SOLIDARIETA’ AGLI INDAGATI, SOLIDARIETA’  A CHI CONTINUA A RIBELLARSI DENTRO E FUORI I CIE.
TUTTI E TUTTE LIBERI!

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dalla Gazzetta di Modena 08/04

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/04/08/news/un-altra-rivolta-all-interno-del-cie-1.6847975

IERI POMERIGGIO
Modena, un’altra rivolta all’interno del Cie

Intervento in forze per placare la ribellione di un gruppo di ospiti

Tensione ieri pomeriggio al Cie dove si è registrata una nuova rivolta da parte di alcune delle persone che vi sono “ospitate”.

Gli agenti che effettuano il servizio di vigilanza hanno dovuto chiedere l’intervento di rinforzi dall’esterno. La situazione infatti è degenerata, oltre i normali livelli di guardia, così sono dovuti intervenire i militari dell’esercito, della finanza e i carabinieri in assetto antisommossa per placare gli animi. L’intervento ha provocato il ferimento di alcune persone. Si è reso così necessario far arrivare sul posto due autoambulanze con i medici che hanno provveduto a medicare le persone rimaste contuse. Verso sera la situazione è tornata alla calma, mentre l’ipotesi che si è fatta strada è quella di una rissa con alcuni dei nuovi ospiti arrivati da Bologna. Episodi di questo tipo purtroppo non sono nuovi.

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da Modenaonline, 9 aprile

http://www.modenaonline.info/notizie/2013/04/09/modena-fumogeni-e-protesta-degli-anarchici-davanti-al-cie_31674#.UWVyyDf09IB

Modena, fumogeni e protesta degli anarchici davanti al Cie

Notte di tensione: la manifestazione dopo la rivolta degli stranieri sedata domenica sera dalla polizia

MODENA – Tensione ieri sera davaIeri sera al Cie, il centro di identificazione ed espulsione di Modena. Un gruppo di giovani anarchini ha manifestato lanciando fumogeni e altri petardi dopo l’ultima rivolta degli stranieri sedata domenica sera dalle forze dell’ordine. I manifestanti sono andati via all’arrivo della polizia. Nessun provvedimento è stato presto dall’autorità giudiziaria. Da tempo il Cie di Modena è al centro delle polemiche per le condizioni di vita degli ospiti e per le difficoltà dei dipendenti per avere lo stipendio.

201304091233-400-cie

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da Modenaonline: l’interpretazione dei giornalisti

Da modenaonline:

http://www.modenaonline.info/notizie/2013/04/08/modena-stranieri-in-rivolta-al-cie_31601#.UWVx4Tf09IA

Tumulti e proteste ieri sera. Arriva la polizia. Nessun ferito all’interno della struttura

MODENA – Ancora una protesta al Cie di Modena. Ieri sera, nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie), è scoppiata una rivolta presto sedata dalle forze dell’ordine. Stando alle prime informazioni, non ci sono stati feriti.

Gli stranieri si sono barricati nella struttura e la polizia è intervenuta per rimettere ordine e fermare una “protesta pacifica”. All’esterno, riferiscono alcuni testimoni, “si sentivano urla”. Subito è scattato il tam-tam sui social network per portare all’attenzione dell’opinione pubblica quanto stava accadendo all’interno del Centro: “Andate al Cie! Fate girare!”. Qualcuno parla di “grida urla e strazianti” provenire dall’interno.

Le prime tensioni si sono registrate alle 15 di ieri pomeriggio, quando i maghrebini di uno dei sei blocchi non hanno accettato l’arrivo di un altro ospite egiziano. La contestazione è stata la scusa per l’ennesima rivolta. Cinquanta gli stranieri coinvolti. Lungo l’elenco dei danni: sono state rotte alcune pareti in plaxiglas, una telecamera di videosorveglianza, divelte alcune barriere di ferro e due cabine del telefono. Alcuni ospiti si sarebbero anche fatti dei tagli sul petto per autolesionismo. La situazione è tornata alla calma sono a tarda notte.

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finchè esisteranno i CIE.. nessuno sarà libero!

FINCHE’ ESISTERANNO I CIE…

Che il Centro di Identificazione ed Espulsione di Modena sia un posto infernale non è notizia nuova. Dalla sua apertura nel 2002, passando per la “Misericordiosa” gestione di Giovanardi fino ad arrivare al catastrofico appalto vinto dalla fantasmagorica cooperativa Oasi, non si contano le denunce e gli appelli contro questa struttura, gemella a quella di Bologna, che ha dovuto chiudere per le sue disastrose condizioni.

Dopo anni di rivolte, perfino i giornali e le istituzioni hanno dovuto riconoscere il fatto che “le condizioni igenico-sanitarie” e “le carenze assistenziali” rendevano il CIE di via Mattei “inadeguato”. Linguaggio di potere che maschera anni di soprusi e torture psicologiche sugli “ospiti”.

A Modena si aggiunga il fatto che i detenuti sono impossibilitati a comunicare con l’esterno in quanto i telefoni cellulari vengono sequestrati all’entrata. Inoltre è comprovata la somministrazione massiccia di psicofarmaci.

Gli abusi e i pestaggi perpetrati da polizia ed esercito, coperti dall’omertoso silenzio se non quando dalla diretta complicità degli operatori, sono prassi. In gergo lo chiamano “mantenimento dell’ordine pubblico” (pretesto che vale sempre e ovunque, e non solo nel CIE).

L’ultimo di questi episodi è avvenuto domenica 7 aprile. Di fronte al rifiuto da parte dei responsabili del CIE di occuparsi di un detenuto diabetico che versava in condizioni critiche, gli internati hanno dato vita a una protesta alla quale i carabinieri hanno risposto violentemente provocando almeno due feriti.

Non si può aiutare un uomo che si dibatte in un torrente

pregando il torrente di lasciarlo in pace”

RIBELLARSI E’ GIUSTO.

PRESIDIO DI SOLIDARIETA’

sabato 20/04 ore 15.00

al CIE di via La Marmora

MODENA

..NESSUNO SARA’ LIBERO

SOLIDALI CON I RECLUSI

CIE A4

 

 

 

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8 aprile 2013- aggiornamenti dal CIE

sera di lunedì 8 aprile, Modena

Dentro al parcheggio del CIE staziona una camionetta dei carabinieri. Si vedono dei materassi impilati fuori.
Da dentro dicono che la notte scorsa uno dei reclusi ha ingoiato una lametta ed è stato portato via, non sanno dove. E che gli sbirri non si sono risparmiati nel pestarli un po’ tutti per sedare la rivolta. Si sentono ancora battiture e urla di protesta isolate. Quando da fuori alcuni fuochi artificiali e alcune grida di saluto e solidarietà rompono il silenzio, facendo sapere che – in pochi – ma qualcuno c’è ed è con loro, da dentro si alza un coro di grida e battiture. Si distingue il grido ‘libertà’.
Intanto continua quasi assoluto il complice silenzio mediatico.
Dove saranno finite tutte quelle autorità e quegli scribacchini che negli scorsi mesi facevano a gara per mostrare tutto il loro umanitarismo di facciata?
Se “volete far sapere cosa ne pensate” di tutto questo… il numero del CIE di Modena è: 059-451690

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7 aprile 2013- rivolta e rappresaglia al CIE di Modena

Cie di Modena, 7 aprile 2013.
Nel pomeriggio i reclusi ci fanno sapere che dalla mattina è in corso una rivolta, scaturita dalle proteste per il trasferimento dal carcere al Cie di una persona diabetica in preoccupanti condizioni di salute. I detenuti si chiudono dentro la sezione e cercano di resistere, da fuori i carabinieri cercano di sfondare per entrare, mostrando l’intenzione di sopprimere la protesta con le manganellate.
Tra le 16.30 e le 17.00 i carabinierieri arrivati in forze riescono a sfondare e ad entrare nella sezione e iniziano il pestaggio. Almeno uno dei reclusi rimane a terra ferito. Da fuori dal CIE si sentono urla e battiture.
Un’ambulanza arriva e se ne va, non si sa se con qualcuno a bordo (le “forze dell’ordine” dicono ai detenuti dentro che il ferito è stato portato in ospedale).
A sera ci fanno sapere che la protesta è ancora in corso, e alcuni solidali da fuori sentono urla e battiture.

Solidarietà a chi si ribella.
Basta CIE, basta galere, basta gabbie!

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