dalla Gazzetta di Modena: rivolta al CIE e 9 arrestati

Cie, rivolta da 70mila euro; Tegole contro gli agenti – http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/07/19/news/cie-rivolta-da-70mila-euro-tegole-contro-gli-agenti-1.7445337

 

Tunisini scatenati dalla mezzanotte sino alle 4 del mattino. In tredici sul tetto Nove ospiti arrestati. Il Siulp: «Ora basta, il prefetto deve chiudere la struttura»

di Stefano Totaro

 

La brace era rimasta coperta nel pomeriggio, quando erano stati bruciati i materassi e due blocchi erano stati devastarti dalla quarantina di ospiti tunisini del Cie. Il fuoco, quello con le fiamme della rivolta collettiva, è divampato poi in tuta la sua potenza verso la mezzanotte ed e proseguito sino alle 4 del mattino. Danni per 70mila euro, come riferisce il Siulp, e nove le persone arrestate. Ecco i protagonisti della nottata al Cie, Centro identificazione ed espulsione in via La Marmora: una dozzina di tunisini sui tetti che tiravano le tegole contro gli agenti giù nel cortile, il cordone delle forze del’ordine, nell’ordine polizia, guardia di finanza, carabinieri, polizia municipale (nel retro per controllare che qualcuno “cadesse” dal muro e cercasse di scappare, i soldati dell’esercito, con una bella e potente camionetta, i vigili del fuoco che, come “bengala” umani, erano sulle autoscale per osservare e scorgere, dall’alto, se qualche altro manifestante fosse rimasto ai piani alti e si fosse strategicamente nascosto. Una settantina di divise, forze dell’ordine in turno e poi la marea di rinforzi sottratti ad altri impegni, trasferiti d’urgenza dalle note di piazza Roma a quelle delle tegole rotolanti del Cie. E non solo, polizia bloccata all’interno mentre, in linea ad’aria, proprio “dietro” al Cie si stava consumando un furto da circa 40mila euro.

Dunque la prima rivolta, come abbiamo raccontato ieri, era scattata al pomeriggio per protestare contro la scarsità di igiene negli ambienti. nel mirino i materassi, che sono stati bruciati nel cortile interno. Gravemente danneggiati due blocchi dei Cie: mobili e suppellettili fracassati, plexiglas spaccati.

Nel pomeriggio stesso vengono ordinati altri materassi e le prime consegne arrivano verso sera, poi arrivano i restanti. Ma, forse per motivi di magazzino o di consegna, non ci sono tutti quelli ordinati. È probabile questa la scintilla che fa riscoppiare la rivolta. Gli ospiti sono 38, in 13 vanno sul tetto e iniziano a scagliare le tegole. Come fanno a salire? Grazie ai buchi che fanno nei plexiglas, gli spazi diventano gradini. Il sindacato Siulp interviene duramente e chiede ufficialmente al prefetto e al questore la chiusura del Cie di Modena, «mal gestito, peggio organizzato ed oramai fatiscente».

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Resto del Carlino online: perquisito il consorzio Oasi

da http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/07/12/918448-blitz-finanza-cie-sequestrati-documenti.shtml

Cie, blitz della Finanza: sequestrati documenti

Modena, 12 luglio 2013 – Una perquisizione di parecchie ore, che ha visto impiegati una decina di finanzieri, è stata messa a segno ieri dalle Fiamme Gialle al Cie di via Lamarmora a Modena. Il blitz è scattato alle 8 ed è andato avanti fino al pomeriggio: il nucleo tributario della Finanza ha passato al setaccio gli uffici del consorzio ‘L’Oasi’ di Siracusa, che da oltre un anno gestisce il centro identificazioni ed espulsioni tra le polemiche.

Secondo le prime notizie trapelate, la perquisizione è scattata su mandato del pm Marco Niccolini: sono stati sequestrati vari documenti e registri.

Un’altra perquisizione è stata messa a segno fuori provincia: il consorzio, infatti, gestisce altri centri in Italia. Il blitz è relativo all’inchiesta penale aperta nel 2012 dalla procura di Modena. All’epoca il procuratore capo, Vito Zincani, aveva spiegato che si stavano facendo verifiche sulla gara d’appalto che ha permesso all’Oasi di aggiudicarsi la gestione del centro (gara indetta dal ministero dell’Interno) al massimo ribasso.

La perquisizione è il segno che l’indagine è andata avanti e che ci sarebbero delle persone indagate. Il nucleo tributario sta facendo accertamenti sui ‘conti’ dell’Oasi, conti in rosso visto che i dipendenti del consorzio che lavorano al servizio dei clandestini reclusi non vengono pagati se non dalla prefettura. Gli inquirenti, in particolare, vogliono capire come faccia l’Oasi a gestire il centro modenese, più altri due nel sud Italia, con un appalto così basso (29 euro a ospite contro i 70 chiesti dal precedente gestore). Il sostituto procuratore Marco Niccolini intende fare luce sulle effettive garanzie offerte dal consorzio e capire se dietro si nascondano forme illecite di finanziamento.

In una intervista proprio al Carlino, Marco Bianca, responsabile del centro, aveva ammesso che L’Oasi è in difficoltà, chiarendo però che la base d’asta era sufficiente per affrontare le spese e che il ‘buco’ in bilancio era dovuto al ritardo nei pagamenti da parte del Ministero al consorzio stesso. Ha sempre sostenuto di gestire il Cie nella piena regolarità.

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garante Desi Bruno al CIE di Modena

da http://www.trc.mo.it/home/cronaca/21916-la-finanza-al-cie.htm

Cie, le impressioni del Garante

Cronaca – Venerdì 12 luglio 2013, 13:09

Un 21enne tossicodipendente, in terapia antipsicotica, pericoloso per se stesso e per gli altri; oppure il caso di un 29enne che non parla con nessuno, che rifiuta il contatto con medici e mediatori, con una forte depressione che lo isola da tutto e da tutti. Due casi limiti quelli che racconta Desi Bruno, Garante regionale dei detenuti. Bruno è tornata oggi al Cie di Modena, dove ieri sono entrati i finanzieri per acquisire documenti e registri de L’Oasi, il Consorzio subentrato a La Misericordia nella gestione della struttura di via La Marmora, al centro di infinite polemiche fin da subito per gli stipendi non pagati agli operatori. Un problema, quello del budget, che torna anche nelle osservazioni di Desi Bruno che si è detta “impressionata dalla presenza di un disagio psichico così grave” tra alcuni dei trattenuti. Condizioni di vita così dure che derivano anche dalla mancanza di fondi, segnala Bruno. I dipendenti del Cie avevano annunciato uno sciopero a partire dallo scorso martedì, ma dopo le garanzie delle Prefettura che si è impegnata a pagare gli stipendi e per venire incontro alle esigenze legate al periodo del Ramadam, la protesta è stata sospesa. L’Oasi –  che dopo la revoca dell’incarico per il Cie di Bologna ha vinto il bando per quello di Milano – scarica le colpe sul Ministero e il ritardo con cui eroga i fondi. Intanto a Modena l’inchiesta sul Consorzio va avanti.

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aggiornamenti sugli arrestati del 16 giugno

In merito agli arresti del 16 giugno a Modena (https://nociemodena.noblogs.org/post/2013/07/04/246/) il tribunale del riesame ha deciso di mantenere inalterate le misure cautelari decise durante la convalida. In merito alle accuse, non è stata riconosciuta l’imputazione di incendio: i tre rimangono sotto processo per danneggiamento pluriaggravato.

a breve le info sulle prossime iniziative:

20 luglio in piazza Pomposa, Modena

23 luglio davanti al tribunale di Modena

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dai giornali online: sciopero al CIE

Repubblica online: Sei giorni di sciopero al Cie di Modena

La Cgil denuncia: gli stipendi non sono mai stati regolari, e versati peraltro dalla Prefettura. Il sindacato chiede la revoca del contratto al consorzio L’Oasi così come avvenuto a Bologna

La protesta contro il consorzio L’Oasi si sposta da Bologna a Modena. Se a Bologna la Prefettura ha deciso di revocare il contratto per la gestione del Cie, a Modena i lavoratori del Centro di identificazione ed espulsione hanno deciso di incrociare le braccia per sei giorni, da martedì a domenica, contro gli stipendi a singhiozzo, giunti peraltro non dal consorzio ma dalla Prefettura.

“Inoltre – spiega la Cgil modenese – ci sono gravi problemi nella gestione interna: la direzione viene affidata di volta in volta a figure diverse e anche le condizioni degli ospiti sono in netto peggioramento”. Secondo il segretario provinciale della Cgil di Modena, Tania Scacchetti, contattata dall’agenzia Dire, “ormai la vertenza del Cie ha assunto caratteristiche non più tollerabili. Quello che annunciamo oggi e’ l’ennesimo sciopero e ci aspettiamo, come avvenuto al Cie di Bologna, la revoca immediata della concessione e un nuovo bando di gara”.

(06 luglio 2013)

Resto del Carlino online: Sei giorni di sciopero al Cie

Il sindacato denuncia il fatto che il personale sia  “nuovamente senza retribuzioni, da maggio, da parte del consorzio gestore ‘L’Oasi”

Modena, 6 luglio 2013 – Fp-Cgil ha proclamato sei giornate di sciopero, a partire da martedì prossimo, per i trenta lavoratori del Centro di Identificazione ed Espulsione. Il sindacato denuncia il fatto che il personale sia  “nuovamente senza retribuzioni, da maggio, da parte del consorzio gestore ‘L’Oasi”.
Per la giornata di mercoledi 10 e’ annunciato un presidio di lavoratori e sindacato davanti alla prefettura di Modena, dalle 10 alle 12. “Si tratta dell’ennesima azione di protesta – si legge nel comunicato di Fp-Cgil – che i lavoratori sono costretti ad intraprendere per denunciare e dare visibilità ad una situazione diventata ormai insopportabile. Negli ultimi due mesi questa grave, costante e sistematica inadempienza contrattuale ha portato i lavoratori a riunirsi in assemblea e a decidere la proclamazione dello sciopero.
Dallo scorso agosto, di dodici mensilità – dichiara Fp-Cgil – solo una e’ stata loro pagata regolarmente dal datore di lavoro e una parte di queste è stata erogata, ovviamente in ritardo, dalla prefettura per richiesta del sindacato secondo quanto previsto dal art. 1676 del Codice Civile, e grazie anche alle mobilitazioni continue dei lavoratori”.

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da ModenaToday: avvocati al CIE

Gli avvocati in visita al Cie: “Condizioni al limite del disumano”

I rappresentanti dell’Unione Camere Penali in visita alla struttura di via Lamarmora che oggi ospita 41 stranieri. Duro il bilancio, che fa maturare la necessità di rivedere radicalmente, per legge, queste soluzioni di detenzione. Francesco Baraldi 4 luglio 2013

Dopo aver visitato Milano, Roma, Crotone e Gradisca, gli avvocati dell’Unione Camere Penali hanno fatto tappa a Modena e dedicato due ore al sopralluogo del centro di identificazione ed espulsione di via Lamarmora, giungendo così a metà del loro tour che li porterà a visitare tutte le strutture del Paese. L’obiettivo dichiarato dei penalisti è quello di delineare un quadro oggettivo e dettagliato, per poter proporre una modifica normativa alla legge sul trattenimento degli stranieri, che oggi è attuata d facto in modo controverso e problematico.

Manuela Deorsola, membro della Giunta nazionale Ucpi, racconta nel dettaglio le condizioni in cui sono chiamati a vivere i 41 ospiti che, a ieri, sono ospitati al Cie, a fronte di una capienza di 45 persone. “Come in tutta Italia, le strutture sono brutte – spiega la Deorsola – le camere dove gli stranieri stanno sono terrificanti, i bagni al limite decenza, non hanno letti, vivono su strutture di cemento, non hanno nessun lenzuolo e gli vengono forniti degli asciugamani molto sporchi. A quanto abbiamo capito, le difficoltà maggiori vengono dalla questione dell’ente gestore: i detenuti dicono che mangiano male, che i pranzi provengono da fuori e arrivano freddi o scongelati”.

Tuttavia, il clima che si respira all’interno del Cie non è teso come in passato o come in altre città, ma il fattore decisivo è sicuramente la noia, come spiega Enrico Fontana, Presidente Ucp di Modena: “Non vi sono spazi ricreativi a differenza di tutte le strutture di detenzione, che hanno campi da calcio, da basket, strutture sportive o biblioteche. Per chi rimane trattenuto con condizioni al limite del disumano per 6 mesi, senza sapere come passare il tempo, la situazione diventa veramente intollerabile”. La conflittualità esploderebbe perciò, secondo Fontana, proprio dall’esasperazione per le condizioni di detenzione, unite all’assenza di validi motivi per essere trattenuti per un periodo così lungo.

E questo è proprio il vulnus dell’intera analisi svolta dagli avvocati. La normativa prevede che gli ospiti, che come abbiamo visto i penalisti preferiscono chiamare “detenuti” a tutti gli effetti, possano rimanere per 18 mesi in attesa di essere identificati ed espulsi. Nel concreto, il Cie di Modena ha un tempo di trattenimento medio di 5-6 mesi, ma all’interno si sviluppano alcuni paradossi, come ad esempio il fatto che vi siano stranieri che provengono da una pena di diversi anni in carcere e semplicemente sono passati da una struttura all’altra. Pare perciò evidente che la funzione dei Cie deve essere profondamente ridiscussa.

Infine, come ha sottolineato Michele Passione, dell’Osservatorio Nazionale Carceri, nella struttura modenese manca ogni forma di servizio integrato a sostegno delle persone ospitate. Mentre in altre città italiane vi sono sportelli legali, associazioni di volontariato e altri servizi di supporto, a Modena l’ente gestore, le cui difficoltà sono note, non ha messo in campo nessuna iniziativa di questo tipo, contribuendo a peggiorare il clima.

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NO CIE

Il pomeriggio di domenica 16 giugno a Modena nei pressi della stazione viene fermata e perquisita una macchina con quattro compagni a bordo. Nonostante non venga trovato nulla di rilevante, i quattro vengono scortati in questura.

A parte un ragazzo, rilasciato perchè minorenne, gli altri vengono arrestati con l’accusa di danneggiamento, tentato incendio e lancio di materiale esplosivo, in relazione ad un saluto ai detenuti del CIE avvenuto qualche ora prima.

I militari in servizio al CIE infatti sostengono nelle loro testimonianze che, in seguito ad un lancio di “bombe carta” e “razzi” sparati da una fantomatica “pistola”, la siepe che circonda il centro aveva preso fuoco e che conseguentemente le fiamme avevano danneggiato la loro postazione di guardia e l’impianto di illuminazione esterna.

Tanto la pm che i giornali hanno poi avallato questa ricostruzione parlando di azione paramilitare, con tanto di capo che guidava il commando…

Dopo due notti nelle schifose celle della questura (letteralmente piene di sangue e merda ) in attesa della convalida dell’arresto, Sabbo, Gabri e Andre sono ora in custodia cautelare con l’obbligo di dimora dalle 18 alle 7 e non possono uscire dai loro comuni di residenza.

L’udienza del processo a loro carico è stata fissata al 23 luglio.

Questi stessi infami che stavolta hanno colpito noi sono gli stessi sbirri e gli stessi militari che ogni giorno rinchiudono, pestano e uccidono nelle questure, nelle galere e nei CIE: questo non può che far bruciare la nostra rabbia ancora più forte.

LIBERTA’ PER ANDREA, GABRIELE E SABBO!

LIBERTA’ PER TUTTI!

prossimi appuntamenti:

20/07- Piazza Pomposa, Modena

23/07- Tribunale di Modena

Per info e contatti

nocie@canaglie.net – nociemodena.noblogs.org

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Convalida degli arresti e misure cautelari

Questo pomeriggio si è tenuta l’udienza di convalida degli arresti dei tre compagni per il presidio di domenica scorsa al CIE di Modena.

Il processo è stato fissato per il 23 luglio;

nel frattempo i compagni sono sottoposti all’ obbligo di dimora (divieto di uscire dal comune di residenza pena l’arresto)

e al rientro notturno in residenza (divieto di uscire di casa dalle 18.00 alle 7.00)

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Resto del Carlino: CIE, anarchici all’assalto

Cie, anarchici all’assalto con ‘razzi’, petardi e vernice

Tre arresti e una denuncia. Danni al centro espulsioni

http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2013/06/18/906065-assalto-cie-anarchici-razzi-petardi-vernice.shtml

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Prima Pagina: manifestazione al CIE non autorizzata

Manifestazione al CIE non autorizzata, 4 indagati

http://ww3.virtualnewspaper.it/primapagina/books/130618modena/#/6/

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